sabato 8 marzo 2008

A train named Dies Irae

ABCDEFGHILMNOPQRSTUVZ. Non sto ripassando l'alfabeto, anche perchè non ha fatto niente, a parte la letteratura e le parole intendo. Immaginatevi però che quelle lettere girino con volocità ad andamento sinusoidale, ma comunque molto veloce, sul tabellone delle "partenze" alla stazione centrale di Milano. E immaginatevi adesso che tutte girino sul rullo della stessa casella ( sempre che funzioni così, io, ottocentescamente fedele alla termodinamica più che all'elettricità, voglio illudermi)senza fermarsi. Nauseante per quelle lettere. E non sto descrivendo un innamorato quindicenne. La casella è la sesta di Bergamo, e la mano preme sopra il primo e il settimo di quattro. Sono rimasto inebetito a guardare quante città si formavano e come il treno delle 18.20 partisse ora per una ora per l'altra, e che ridere se qualcuno, non conoscendo Bergamo, avesse potuto pensare a quale città potesse essere, meglio ancora se avesse aspettato ad andare sul treno perchè, chissà, quello era il regionale per Bergaso. Stat Bergomi pristina nomine, nomina nuda tenemus. Ora invece penso agli universi paralleli, e alla mia versione bergasasca. Immagino sia comunque un 5 in greco e un 6/7 in latino. Penta, sex ad septem. Mentre stralunavo in stazione mi appare Kakashi. Non quello del Castello errante (dato il giapponesismo, che potrebbe risultare astioso,suggerisco già che non intendo Casterro), ma quello di Naruto, in persona. Anzi, impersonato da un ragazzo suppergiù della mia età, che baldanzoso si avviava verso Jiraya, Ten-ten (senza Milou) e altri ragazzetti. Sempre più un illusione. Solo che il cilindro l'avvevo lasciato a casa. E non ne conosco di trucchi così forti, mi limito solo all'ombretto. La lucetta mi impedisce gli incubi. Effettivamente il mio umore (non so quale dei quattro) era notevolmente mogliorato anche se la tutina dei ninja della foglia è molto più toga nel fumetto. Tant'è che più di un fumetto mi sembra una togata, ogni tanto praetexta. Il mio viaggio non è stato istruttivo e comprensivo come le elementari o quello precedente, anzi, mi sono inglobato nel computer a giocare per tre ore. Cambio di iniziale. Lederico.
Nel frattempo sono fatte cose e viste gente. Ho compilato una domanda erasmus, comprensiva di una meta del paese deriso dall'Ikea, in modo tale che tutti calpestino la sua cultura andando a lavarsi i denti (non è il "Paese degli amanti della placca e del tartaro", ne il " Paese degli amanti delle toppe e dei Mongoli"). L'altra metà domanda era la meta spagnola, Barcellona, che ora può trasformare.... sì passa in vantaggio 15 a 13 contro il Madrid.
Una volta ho mangiato un pollo arrosto intero, non parzialmente scremato.
Inoltre ho conosciuto tre americane, che hanno rinforzato molte mie credenze, ci bastava un po' di bostik, ma son loro grato. E' infatti quasi impossibile per noi muoverci con tutte le credenze che abbiamo sulle spalle, manco fossimo dei traslocatori. La terza americana, arrivata dopo le altre, afferma che ha provato un brivido indescrivibile nell'usare un fucile (oh cavoli volevo dire un winchester, l'ho rovinata ancora. In più dopo averle riferito che saremmo andati all'arteria, il locale sotterraneo che assomiglia ad una grotta, l'ho anche assicurata presso i LLoyd che non sarebbe serviti degli stivali. Non riusciva a capire perchè. Pur traducendo io sia con Why sia con because. Sense of Humor di un proiettile. Lei voterà per quello delle patatine. No, non Rocco. Voterei anch'io per Rocco, anche e preferisco Faso.
Ho comprato tre gilet, modico prezzo di 15 euro, sono un figurino. Panini mi vende in buste da 6, modico prezzo di 15 euro. Oltre ai panini , ai gilet ho comprato un compri divano, identico a quello di Tolla, ma di un altro colore. Il suo non ha ricambiato la cortesia. E' reazionario, odia cambiare, dice ancor Messer.
Il divano di Tolla lo abbiamo trovato per strada io e Filippo, quasi nuovo, dicono che Tolla-tatto-di-gorilla sia sia commosso. Allora la sua commozione andò in mille frantumi e da quelli nacquero gli Adami. IO NON CREDO NEGLI ADAMI!
Il divano è comodo, e l'ho testato, e corpato una notte come tante senza chiavi, ma con, in compenso, una coinquilina che non sente il telefono.
Tolla ha ricambiato la cortesia, da tempo è stufo dell'ancien regime. Ho due belle nuove Poltroncine vellutate all'ingresso. Una vera reggia, come a Caserta. Piena di ... di spazzatura. Ci devo costruire un basso acustico. L'impresa non è folle come sembra, o come sembra lo spagnolo che mi aiuterà e che è capitombolato dal soppalco di 2.30 metri. Il mattino dopo occhio pesto, naso rosso, e gamba alla carbonara. Io ho preferito pasteggiare con un kebab di agnello.
Domani inizia il Bergamo Film Meeting. Sarò molto elegante. Tolla elefante.

4 commenti:

Erix ha detto...

Se posso azzardare un commento critico, gli outburst di stile bobbico dovrebbero essere di gran lunga più corti (paradossale).
Perchè dopo un po' non si leggono più voli pindarici parasemantici nonsense e si sente solo il fischio continuo del dopo granata.

(e te lo dice uno che su un commento del genere ci scriverebbe dieci pagine, di quelle robe ;))

Sarita ha detto...

Il mio commento molto importante è: bellissima la battuta sui figurini e la Panini! ho riso un sacco!!

Erix ha detto...

Ok, se è arrivata oltre la metà e non aveva ancora il sense of humour anestetizzato dai troppi stimoli evidentemente sono io ad aver esagerato nel censurare :P

Fede ha detto...

ero in arretrato ... come non perdono (Saretta) l'occasione di ricordarmi...
il kebab di agnello ha fatto le montagne russe per tutta la partita di calcetto che ho giocato dopo tre ore

consiglio a tutti i film di JUlio Medem, che mi stanno appassionando un sacco al Bergamo film meeting