Non butterò più giù alcuna riga (ora lancio le squadre dalla finestra, le riesco a far arrivare fino a l fiume),ne scriverò perchè mi sento costretto (da Filato e Erixx).
________________________________________________
____________________________________________________
_____________________
___________________________________
_____________________________
__________________________________
è un po' qome l'opera di un dadaista, solo che lui è venuto prima. Ma se uno dei due dovesse avere ragione, bè, quella sta dalla mia parte, io sono vivo , lui morto.
A proposito di morte! Ultimamente si sta riproponendo un po' troppo spesso sui miei schermi (notare la metafora televisiva, ormai non abbiamo più scampo).Libri e film e materiale etnografico vario, continuano a parlare di morte. E di vita dopo la morte. E di morte dopo la morte. Et cetera (neanche filostrato arriva a tanto).
Ieri sera mi recherò in macchina con Dani Neopatentata a vedere il film di Battiato, con presentazione dello stesso. A parte il primo imbarazzo iniziale del volenteroso direttore del cinema che si esibisce nella seguente sticomichia con il cantante:
D: " abbiamo qui Franco Battiato che ci presenterà questo film.. un po' .. speciale"
B: "... speciale [assumendo un tono che potrei dire da Salvo].."
D:"Il film!"
B:"ma speciale, è per così dire...[gelo nella sala] già un complimento [ffff]"
D:"Se volete fare delle domande [il film non è ancora stato proiettato]"
Sala: "..."
D:"Magari se vuole lei introdurci il film"
B:"volentieri, eccooììììì.. si può abbassare il microfono, c'è questo effetto Larsen perchè il microfono è troppo alto, così posso avvicinarlo.. [il valoroso tecnico del cinema corre ad una porta e la chiude dietro di sè]"
B:"sì, meglio [avvicina il microfono] questo è un film che rompe con i luoghi comuni della cinematografia [si vede il tecnico sul palco dietro di lui che corre dall'altro lato della sala, Battiato se ne accorge] ah, non era stato fatto ancora niente..."
presentazione del film in cui ammette che "Enrico Ghezzi, che ne ha (mai) viste di tutti i colori, ha detto quando l'abbiamo presentat alla mosta del cinema di Roma, che gli sembrava di aver visto un film di sette ore, quando invece di un'ora e dieci".
Il film è effettivamente particolare, ci sono cose ottime e altre demenziali, mi sono accorto che quando alcuni personaggi parlavano di aspetti balenghi del misticismo io ho assunto una certa espressione che è stata proiettata due secondi dopo sulla faccia del protagonista, che guarda un po' era un antropologo.
Le parole di BatMan sono state accolte tra gli applausi della platea seriatese, compreso la messa in latino, un'uscita sul caso di Perugia, 4 esaltati che hanno fatto da qui a Santiago a piedi parlando di BatMAn e I-Odoroschi (una macchinetta che se giri un cerchio escono delle puzze di marcio) e lo volevano ringraziare, un tale che gli ha regalato un disco di un'autore di una etichetta indipendente del '600. Mi son piaciute le basette del protagonista e il bosco (mi è venuta voglia di andare a farmi una camminata). Ogni tanto ridacchiavo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento